Colourbook #3 – Il Grigio

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Credo non sia propriamente un colore e, come noto, è la risultante principale di altri due “non colori”, il bianco e il nero. Ma, sorprendentemente, il grigio è ottenuto anche dalla miscela in parti uguali dei tre colori primari o aggiungendo del nero ad un qualsiasi colore.

Il grigio è un colore neutro, l’occhio umano normale ne parcepisce ben 16 tonalità, mentre sono molte di più le tonalità di grigio percepito da chi è affetto da acromatoptsia (o color blindness, la cecità ai colori, ossia chi vede il mondo in sfumature di grigio.)

 

E’ il colore dell’ombra. Questo generalmente trasmette un senso di angoscia o sospetto. E’ anche il colore dei sassi, della pesantezza, della noia o piattezza, come testimoniano alcuni modi di dire (umore grigio).

 

Chi è attratto dal grigio spesso presenta una personlità dalle caratteristiche indefinite ed ambigue. Tende fuggire le responsabilità e le scelte, mantenendosi distaccatoanche nelle relazioni interpresonali.

Nonostante tante caratteristiche negative, il grigio, per la sua neutralità, resta, in molti campi, un colore necessario, utile e particolarmente “flessibile”.

E’andato molto di moda nelle ultime stagioni invernali, è molto bello soprattutto nei suoi toni più chiari e trovo sia un colore elegante e sobrio.

 

Come risulta ovvio, il grigio sta benissimo con quasi tutti i colori: il bianco e il nero creano accostamenti classici, adatti a tutti e molto indicati nelle situazioni più formali.

L’azzurro e il blu sembrano essere quasi una normale estensione di certe gradazioni di grigio.

Il rosa pallido o antico crea un accostamento delicato e femminile, mentre tonalità più cariche, che sconfinano nel fucsia, ravvivano molto il tono spento del grigio e sono indicate soprattutto per le più giovani. Grigio e rosso è un altro abbinamento particolarmente gradevole.

Abbinamenti sconsigliati: grigio-giallo, grigio marrone, grigio-arancio,

Col grigio si sposano alla perfezione accessori e bijoux argento, le perle, gli strass (non esagerati!). Con un look tutto in grigio è possibile accostare qualsiasi bijuox SilverRose, per regalare un tocco di colore e di estro.

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Gancio Portaborsa

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Un oggetto tanto semplice, quanto utile e personalizzabile in tanti modi diversi. Si può usare al bar, al ristorante, ma anche a casa, poggiato su una mensola, per avere un utile e simpatico appendino!

Ne ho realizzatio vari modelli, con kokeshi,  Pan di stelle e le mie Burlesque. Questi ultimi sono stati usati anche come simaptiche bomboniere.

 

Colourbook #2 – Il Giallo

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La primavera è arrivata ufficialmente e le belle giornate, piene di luce e di sole fanno venire voglia di colore!Oggi parleremo del Giallo, uno dei colori più radiosi dello spettro solare.

Il giallo è un colore primario, il che significa che non può essere ottenuto mescolando altri colori tra loro.

I significati e gli usi del colore giallo hanno origine molto antica e variano, così come succede per molti altri colori, da cultura a cultura.

Si può affermare che il significato associato al giallo sia andato via via evolvendo, passando da una connotazione negativa ad una più positiva.

 

In natura il colore giallo si trova spesso associato al nero, basti pensare al colore delle api e delle vespe. Questo accostamento è indicativo di pericolo ed era adottato dagli indiani d’America nelle loro casacche, allo scopo di spevantare il nemico.

 

Nell’antica Grecia era il colore dei pazzi, che venivano obbligati a vestirsi di giallo per essere riconosciuti (e chissà che questa scelta non avesse anche un intento “curativo”) .

 

In occidente e, soprattutto nel linguaggio dei fiori, il giallo è associato spesso a gelosia, invidia o di infedeltà.

 

In Oriente, invece, il giallo è il colore del sole, simbolo di fertilità e di regalità: nel Giappone imperiale, infatti, il giallo poteva essere indossato solo da chi apparteneva ad una famiglia reale.

E’ anche il colore sacro nel buddhismo e, proprio per questo, è divenuto simbolo di saggezza.

 

Secondo alcuni scienziati e cromoterapeuti, sarebbero vari gli effetti benefici del colore giallo: agendo sull’emisfero sinistro, esso stimolerebbe la razionalità, l’attenzione e la concentrazione. Per questo è un colore spesso consigliato per gli uffici o le scuole. Avrebbe anche, in generale, un effetto benefico sugli stati alterati del sistema nervoso.

Ma si dice aiuti anche la digestione, stimoli l’appetito e rafforzi l’azione purificatrice di fegato e milza e, forse, non è un caso che molte cucine siano spesso tinte o tappezzate di giallo.

 

Insomma, il giallo è il colore della vitalità, della solarità, dell’ottimismo. Scegliere di vestirsi di giallo è indice di una personalità aperta e generosa, ma anche forte e ambiziosa, alla ricerca di un’affermazione personale.

E’ un colore che mi piace moltissimo indossare in estate, insieme al bianco, perchè richiama la luce estiva e mi ricorda le margherite. Si abbina bene anche al nero, al verde, al rosa al beige e all’azzurro.

Sconsigliatissimo, secondo me, l’accostamento col suo complementare, ossia il viola, col rosso e in generale con colori molto accesi.

 

Accessori con finiture oro, rame, argento o bronzo vanno tutti d’accordissimo col giallo.

Qualche sempio di creazioni SilverRose in giallo.

Fimo vs Cernit

Pubblicato da il giorno in Chiacchiere.

Una voce popolare dice che siano praticamente la stessa cosa, ma chi ha provato entrambe queste paste sintetiche, sicuramente avrà notato qualche differenza sostanziale.

Personalmente, da quando ho iniziato  a modellare uso quasi esclusivamente il Cernit, riservandomi l’uso di FIMO solo in situazioni d’urgenza.

Questa scelta deriva sostanzialmente da una preferenza personale nella resa finale dei due prodotti.

 

Il Cernit, infatti, ha una finitura più liscia e lucente, simile alla porcellana, a differenza del Fimo che resta più grezzo e poroso. Questa caratteristica del Fimo lo rende, tuttavia, particolarmente indicato per creare biscotti e simili, dal momento che l’effetto finale risulterà meno finto rispetto al Cernit.

 

C’è una fondamentale differenza anche nella consistenza delle due paste: il Cernit si presenta in generale molto più duro e compatto rispetto al Fimo che è più morbido e malleabile. Direi che il primo è più secco, il secondo più umido. Sicuramente lavorare il Cernit in certe condizioni, soprattutto in inverno, quando le mani sono gelide, diventa un processo faticoso e lungo.

Dal mio punto di vista, tuttavia, la morbidezza eccessiva del FIMO si rivela uno svantaggio, perchè, se da un lato lo rende più semplice da lavorare, all’altro lo rende particolarmente sensibile alle impronte digitali e ad attirare peletti e polvere e non adatto ad essere lavorato con le alte temperature estive.

 

Altra differenza: la gamma di colori offerta dal Fimo è di gran lunga superiore e assortita rispetto al Cernit.

Gli ultimi arrivati, poi, dai bellissimi colori pastello, fanno decisamente impallidire il rivale!

Tuttavia la quantità di pigmento del FIMO è talmente tanta, soprattutto in certi colori , come il nero, che rendono impossibile lavorare senza sporcarsi in modo incredibile le mani, col rischio di sporcare anche il lavoro. E’ incredibile come il colore entri nelle impronte digitali, resti sotto le unghie e sia difficile da mandar via. Lo stesso colore del Cernit, invece, permette talvolta di maneggiare in tranquillità anche altri colori (non chiari ovviamente) senza bisogno nemmeno di lavarsi le mani.

Ho riscontrato dei problemi anche con il colore bianco che in cottura tende a diventare quasi un rosa cipria, rovinandomi il lavoro, ma probabilmente ciò è dovuto al mio forno più che alla qualità della pasta.

 

Sicuramente ognuna di queste caratteristiche rende ognuna delle due paste più adatte ad una persona e ad un tipo di lavoro rispetto all’altra. Sono molte le variabili in gioco e anche elementi apparentemente insignificati, quali la temperatura esterna o quella delle mani possono far variare notevolmente la lavorabilità e la resa del prodotto e vanno, quindi, attentamente calcolate.

 

 

In definitiva, per la mia esperienza, credo che il Cernit sia  qualitativamente diverso rispetto al FIMO, anche se quest’ultimo sta avendo negli ultimi tempi un’enorme diffusione ed è utilizzato in modo professionale da moltissime creative.

 

Vi lascio con una chicca che spero non offenda nessuno, ma che mi ha sempre fatto sorridere: avete mai provato a cercare sul dizionario italiano la parola “fimo”?

Beh, date un’occhiata…e, alla luce di ciò, pensate bene a come chiamate le vostre pagine creative! ;)

Volley Lover

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Per le amanti della pallavolo ho realizzato due paia di orecchini che sicuramente non troveranno altrove. I primi sono da lobo, grandi circa 1 cm, i secondi sono pendenti e rappresentano entrambi un pallone da volley.

Li trovate nel mio negozio online!

 

Graziose Fatine

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Sempre nel 2011, questa volta nel mese di Maggio, è nata una linea speciale e femminile, dedicata al mondo delle fatine. Aggrappate a chiavi, a fiori o in gabbiette con altalene dondolanti, queste tenere creature sono il simbolo della dolcezza e della primavera. Ecco le collanine che le hanno viste protagoniste.